Lo Studio Porci & Cane contro le ingiustizie nei confronti delle donne avvocato.

1. Ad un avvocato Donna non sono permesse distrazioni di sorta:

«Non è come pensa, posso spiegare tutto». Le imbarazzanti giustificazioni abbozzate da un’avvocata, sorpresa in atteggiamenti inequivocabili con un suo cliente in una sala colloqui del carcere di Opera, a Milano, non hanno per nulla convinto un agente penitenziario.

Lui la sua idea se l’era già fatta: ha preso carta e penna e ha scritto un rapporto, come gli impone il dovere, direttamente al direttore. Galeotta fu la causa (forse) e il rapporto professionale troppo stretto instaurato con il cliente.
Dal giugno scorso la professionista ha già dovuto lasciare la toga. A nulla è valsa la difesa abbozzata, non senza imbarazzo, davanti allo sguardo perplesso dei colleghi: «La scena è stata fraintesa, mi era caduta la penna sotto il tavolo della sala colloqui». Niente da fare: con i suoi comportamenti, ha sentenziato l’Ordine, la donna ha disonorato la professione.

 

2. Ad un avvocato Donna non è permesso guidare al posto delle amiche ubriache, anche se per salvare loro la vita:

Una giovane avvocato, che guidava senza patente, ha rivolto delle avances al carabiniere che l’aveva fermata per il rituale alcool test. La ragazza voleva rifiutarsi di soffiare nell’etilometro e in cambio offriva al militare una prestazione “più piacevole” in cui lei era “più brava”. È successo a Fasano, in provincia di Brindisi.

Le avances, comunque, non hanno avuto il risultato sperato, perché il militare ha comunque sottoposto la 28enne all’etilometro, che ha poi confermato lo stato d’ebbrezza dell’avvocato. E’ così scattata la denuncia per guida senza patente. La giovane si era messa alla guida nonostante non avesse mai conseguito la licenza, “perchè le amiche”, di 24 e 21 anni, “avevano bevuto troppo”, cosa peraltro confermata dagli alcool test effettuati anche su quest’ultime.

 

Seppur, lo si ammette, siano queste le donne avvocato a cui è più facile rappresentare tutta la nostra stima, il presente Blog – sia chiaro – ama sì scherzare, ma anche, di tanto in tanto,  riflettere sul degrado di un processo civile che (a differenza del penale) ancora non accoglie in termini inequivoci un’idonea tutela per gli avvocati donna nel periodo di maternità.

Lo Studio Porci & Cane porta quindi avanti la lotta per addivenire ad una proposta di legge affinchè il legittimo impedimento a comparire sia esteso anche al difensore donna quando è in gravidanza, in allattamento o quando nei primi mesi di nascita del pupo questo si ammali. 

Anche perché, cara Collega, sinceramente ci siamo rotti il cazzo di trovare scadenzato in agenda il memo sui tuoi tamponi vaginali!