La magia del Natale.

Ho i piedi gelati, da giorni. Cosa che mi fa pensare che forse dovrei rassegnarmi al non-estetico calzino spesso di lana blu che giace paziente sul fondo del cassetto del mio armadio a due ante Rive Droite comprato da Roche Bobois due primavere fa.
La città, come ogni anno, è impazzita nella spasmodica ricerca dell’ultimo regalo inutile, dell’ultima smartbox atmosfere d’incanto da 169 euro sullo scaffale della Feltrinelli in Galleria Alberto Sordi. Ed io stamattina ho impiegato 50 minuti solo per arrivare a Studio.
Crisi un cazzo.
Intendiamoci, non sentirete mai provenire dal sottoscritto tirate anti-consumistiche sul buon Spirito del Natale passato, ma vedere queste abbronzate quarantenni di Prati in occhiale da sole avvolgente parcheggiare (male) in doppia fila l’Audi Q7 del marito e scendere scazzate con la loro neverfull LV in tela Damier Azur per acquistare due confezioni di Acqua di Parma da regalare una all’amante dal petto glabro l’altra al marito e padre dei suoi figli, beh, questo mi fa venire la nausea…fa venire voglia di fermare il traffico, dimenticare il lavoro, le udienze in Tribunale… ed aggredire la cagna con una mazza da baseball per farle saltare tutti i denti da poco sbiancati e sfigurare definitivamente quella sua faccia da vado-a-lezione-di-pilates-3-volte-a-settimana del cazzo.
Andate affanculo ricche mogli adultere di Corso Trieste/Salario, ché nella vostra vita non avete imparato non dico un lavoro, ma neppure a scopare! Vostro marito passa un’ora al giorno su www.escortforum.com e ha già lasciato 56 ottime recensioni a ragazze che si chiamano Kayla, Dolcemia, Luana_005 e Nycol. Andate affanculo a fare shopping a Parco Leonardo e non intralciate la strada con quel furgone per ipodotati!

Ma sono in vespa,  (sempre con i piedi gelati) e la mazza da baseball nel cassettino chiaramente non c’entra.
E qualora vi entrasse, confesso che non mi sentirei comunque troppo a mio agio nel tenercela. Me li immagino, allora, nel tragitto verso Studio, gli schizzi di sangue rosso e caldo sui vetri fumé del Q7 e sulla LV da 870 euro, mentre una cascata di denti lucenti rimbalza in slow motion come tante perline sull’asfalto al sole, un suonatore di tromba all’angolo tra Via Cola di Rienzo e Via Fabio Massimo intona quella che da lontano mi pare essere All of You di Cole Porter ed io continuo ad urlare, urlare improperi alla troia tramortita a terra che implora perdono – e giù infierisco con un’altra mazzata a lei e ai fanali dell’Audi, che vanno in mille pezzi – il tutto davanti agli occhi di una terrificata natalizia clientela di Castroni, la quale assiste decisamente impreparata a questa folle e violenta insensatezza, panettone artigianale nella mano.
Poi mi do una sistemata alla cravatta, faccio gli auguri di buone feste a tutti i presenti, risalgo in sella alla vespa  – che metto in moto col calcio – e riparto indisturbato.
Nella scena finale un’inquadratura a stringere indugia maliziosa sul largo sorriso che si impossessa del mio viso baciato dal sole mentre in sottofondo partono le note di Getting Better dei Beatles. Dallo specchietto retrovisore mi accorgo della comparsa di una nuova ruga. Dissolvenza.

Entro a Studio, poso la borsa. Sulla scrivania trovo un post-it arancione con la grafia di Anna. C’è scritto: “Ricordati di comprare un regalo per tua madre”. Lo accartoccio e lo lancio verso il cestino di tabella sul muro. La cartaccia rimbalza sul bordo del cestino Knös disegnato da Marcus Arvonen ed esce. Infastidito premo il pulsante per l’ascolto dei messaggi lasciati in segreteria.
– Ci sono 1 messaggi – mi rende noto la voce femminile dentro al telefono – Per ascoltare i messaggi premere 1 –

– Pronto Avvocà?
Oddio Mor****lli.
– So Mor****lli… scusi l’ora eh  – Niente… la volevo ringrazià pe’ quella cosa… che è andata tutto bene alla fine. Mi moje è stata tanto contenta… Se ce portavano via pure quello era finita… – ride – Io coll’occasione je faccio tanti auguri de Natale e de buon anno, ma spero che ci vediamo prima, così la passo a salutà e a sardà che è pure giusto no? – ride di nuovo.
Cazzo c’hai da ridere così tanto Morbidé, che ti stavano a portà via pure la casa.
– E niente… Ha visto, pure er Progetto adesso sembra che va forte… che le devo dì? Speramo bene!
– Ah! In ogni caso non lo comprà l’abbacchio st’anno avvocà!”

I clienti di Pierpaolo…

Avv. Raffaele Cane